"La catene delle donne sono state forgiate dagli uomini, non dall’anatomia."
Estelle Ramey

Tina Lagostena: Avvocata!


Quanto può essere importante una parola? Per Tina le parole avevano un loro peso specifico, un’importanza tale che non amava scendere in generalizzazioni, il titolo di questo articolo racchiude molti significati, una precisazione e un punto che a volte e necessario mettere, e Tina l’ha messo forte quel punto.

Durante un’intervista un giornalista la presentò dicendo: Tina Lagostena Avvocato, ma lei con assoluta tranquillità e fermezza rispose con: “Avvocata!” Eh sì, anche in questo caso il “genere” era importante e doveva essere sottolineato, perché per le donne non vi è mai stata una strada facile.

C’è un episodio curioso che ha segnato la sua strada nel mondo dell’avvocatura, Tina si è sposata giovanissima, aveva solo 19 anni, anche se a quel tempo non era inusuale sposarsi giovani. Il marito era avvocato e Tina non si perse d’animo a confessargli un desiderio forte, quello di studiare giurisprudenza, lui all’inizio non era molto convinto dell’idea della moglie ma dopo aver assaggiato il primo pranzo che lei gli preparò, lui la guardò e le disse: “Vuoi studiare Tina?” Lei gli rispose di “Sì”, e il giorno dopo si recarono all’università per l’iscrizione.

Chiamale se vuoi coincidenze ...

Quel pranzo, forse non troppo perfetto ha permesso a suo marito di comprendere che ogni persona ha un proprio destino da seguire, e quello di Tina non era quello di rimanere tra i fornelli, ma di imparare le leggi per difendere poi nel corso della sua carriera chi non aveva voce.

Fu allieva di Giuliano Vassalli, partigiano ed esponente politico del partito socialista, e si laureò nel 51’. Durante questo percorso accademico ha dato anche alla luce i suoi due figli.

Diventata poi assistente di Vassalli, fino a quando non le venne offerta la cattedra di diritto della navigazione a parma, che lascia un anno più tardi per dedicarsi anima e corpo alla professione di avvocata.

La decisione è maturata dopo una profonda riflessione in merito alla condizione delle donne. Tina aveva vissuto un’infanzia felice, un adolescenza un po’ turbolenta per via della guerra, in seguito si è spostata e quando ha confessato al marito di voler studiare ha ricevuto appoggio e persino aiuto dalla famiglia nella crescita dei suoi due figli, quando si vive in una condizione “felice” si è portati per assurdo a credere che sia così per tutte le altre donne.

Ebbene, quando Tina si è resa conto che non era così, ha deciso di mettere a servizio quello che sapeva a favore degli altri grazie all’esercizio della professione di Avvocata. Lo spirito di Tina Lagostena Bassi è lo stesso che L’università popolare di Milano infonde ogni giorno nella sua opera, come lei aveva messo un punto per sottolineare una questione di genere e di parità, anche l’università popolare dalla sua fondazione si prodiga per questi ideali di giustizia e equità, contro ogni differenza o diversità che dir si voglia.


Augusta Lagostena Bassi