“La cultura è l’unico bene che si divide moltiplicandolo.”
Pietro Citati

La Storia dell’università popolare di Milano: 

una storicità rivoluzionaria


La storia dell’università popolare di Milano è un racconto avventuroso e affascinante, denso di grandi idee e straordinari personaggi che non solo ne hanno fatto la storia e di rimando l’attuale presente, ma hanno inciso profondamente il percorso sociale e culturale dell’intera nazione.

È una storia quella dell’università popolare, la nostra storia, che ha un percorso molto lineare, quello di diffondere il sapere, renderlo accessibile a tutti. Questo perché abbiamo creduto e continuiamo a credere che la qualità della nostra vita possa solo migliorare grazie all’istruzione e alla cultura, e che la cultura stessa è qualcosa che è ben al di sopra delle possibili divisioni tra razze, religioni o ideologie. E quest’ultimo passaggio ci è stato personalmente ribadito e ricordato dalla nostra Tina Lagostena Bassi, la cui vita è stata per tutti noi esempio di correttezza e rettitudine.

Le università popolari, nel nostro paese, hanno visto la luce solo verso la fine dell’Ottocento, un secolo estremamente impegnativo dal punto di vista storico e sociale, un secolo di guerre e rivoluzioni, di battaglie per i diritti, primo tra tutti il diritto all’istruzione. Il disagio economico che era insito nella società in quel periodo rendeva praticamente impossibile, se non si proveniva a una famiglia di elevato ceto sociale, poter fare degli studi completi che permettessero l’azione di quello che gli economisti odierni chiamano “ascensore sociale”, ossia la capacità, attraverso lo studio e la preparazione, di riuscire ad affrancarsi da una posizione di svantaggio sociale per poi poter migliorare le proprie condizioni.

La storia è fatta dalle persone...

Nello scatto qui a fianco c'è la nostra Tina, Rettore dell'università popolare di Milano, in compagnia del presidente dell'università popolare di Milano, il professore Marco Grappeggia.Un rapporto professionale e di amicizia costruito su una vicinanza di valori e visioni in merito al progetto dell'università popolare di Milano.

Il sogno, la sfida, la concretezza del progetto dell’università popolare degli studi di Milano...  risiedeva e risiede proprio qui.

Nel non permettere che nessuno, per svantaggio sociale o carenza economica, possa rinunciare al diritto di uno studio e di una offerta formativa di buona qualità capace di rendere lo studente un apprezzato professionista.

E di questo non possiamo che dire grazie, in primis ai nostri fondatori come Ettore Ferrari, ma poi alla lunga catena di straordinari collaboratori come D’Annunzio, Salvemini, Bovio e in ultimo Tina Lagostena Bassi, da cui l’università popolare non ha solo saputo trarne la passione sociale e l’attenzione all’educazione di persone svantaggiate o umili, ma ha saputo trarne la forza, la determinazione per poter permettere alle persone, e ai nostri studenti, di vedere e credere in un futuro migliore.

Grazie a loro abbiamo compreso e tramandato che una istruzione di qualità, completa e aperta a tutti è l’unico vero modo per poter superare le diversità sociali, culturali o ideologiche. Il coraggio, da ultimo, di Tina Lagostena Bassi in una vita dedicata alla difesa dei deboli ci insegna tutt’ora che la strada intrapresa dall’università popolare non solo è resta quella giusta, ma è davvero l’unica capace di riuscire a appianare le contrapposizioni e le diseguaglianze.

Augusta Lagostena Bassi