Cultura significa anzitutto creare una coscienza civile, fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità. L’uomo di cultura deve reagire a tutto ciò che è offesa alla sua dignità, alla sua coscienzaAltrimenti la cultura non serve a nulla.”   
Sandro Pertini

Un modello rivoluzionario universitario e giuridico


L’università popolare di Milano, accanto alla ricca offerta formativa, negli ultimi anni ha lavorato, e di questo rendiamo merito a Tina Lagostena Bassi che ne fu il motore pulsante di ciò coadiuvato dal nostro Marco Grappeggia, per fare della nostra università un modello giuridico riconosciuto e apprezzato da tutti.

Il lavoro svolto nei decenni passati per ottenere un pieno e totale riconoscimento di quanti fatto al servizio degli studenti, vede la nostra Tina Lagostena Bassi in prima fila per conseguire il riconoscimento definitivo del MIUR che sancisce, di fatto, l’ottimo lavoro che l’università popolare di Milano ha saputo fare e svolgere. Un lavoro lungo, a tratti gravoso, ma che per la nostra Tina e per Marco è stato appagante.

Lo stesso MIUR – Ministero dell’Università e della ricerca – con presa d’atto del 14 ottobre 2011, protocollo n. 313 autorizza l’Università popolare al rilascio di lauree di primo ciclo, di secondo ciclo, di master di primo e secondo livello, di dottorati di ricerca e di diplomi di specializzazione.

Un passaggio estremamente importante per noi perché sancisce, al punto di vista giuridico, quanto fatto fino ad ora nel pieno rispetto della formazione dei nostri studenti. Questo quadro giuridico, arrivato grazie all’impegno della nostra Tina Lagostena Bassi coadiuvata al nostro marco, permette senza indugi ai nostri laureati di potersi spendere nono solo nel mercato lavorativo nazionale, ma anche in quello mondiale. I nostri laureati possono così spendere le conoscenze e le capacità acquisite da noi ovunque loro auspichino di farlo. Le conoscenze apprese e acquisite all’interno dei nostri corsi, non sono solo conoscenze atta a formare lo studente accrescendone la qualità e la preparazione, ma sono anche conoscenze certificate e riconosciute per essere direttamente immesse e spese nella società in primis e nel mercato del lavoro poi.

A questo non possiamo non aggiungere un parere che particolarmente ci onora poiché rilasciato da un luminare della giurisprudenza italiana come il presidente emerito della Corte Costituzionale prof. Avv. Antonio Baldassarre che ritiene legittimo , da parte dell’università popolare di Milano, il possesso della “capacità giuridica di esercizio delle funzioni (…) di elargizione della formazione degli insegnamenti e del rilascio dei titoli accademici nel territorio italiano (…) in conformità ed in linea con la Convenzione di Lisbona e delle Direttive dell’Unione europea recepite ne nostro ordinamento”.

Parole più belle, per noi, non furono mai scritte. Questo parere riconosce non solo il grande sforzo della nostra Tina Lagostena Bassi nella sua ferma volontà di arrivare al riconoscimento del MIUR, ma è il giusto premio per quella che è stata una lunga catena di sforzi formativi e sociali di cui l’università popolare ne è stato perno nella sua storia. Si riconosce quanto sia stato valido lo sforzo che, a partire al nostro fondatore Ettore Ferrari per arrivare a Tina Lagostena Bassi passando per D’Annunzio e Salvemini, ha lasciato una impronta culturale nella società italiana. Impronta che ha permesso a tanti studenti svantaggiati di poter avere una cultura. Una cultura di qualità.

Augusta Lagostena Bassi